
E' l'alba del 29 settembre 1611, Zanzanù, con "con altri suoi seguaci, al numero di dieci, armati di archibusi longhi et pistolle", entra in casa del possidente Stefano Protasio a Toscolano. Il Protasio viene sequestrato e tenuto nascosto in una grotta "ratissima" (vedi l'immagine a fianco) in attesa del pagamento del riscatto. (Le fonti d'archivio)
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